Mesoterapia

 

La Mesoterapia consiste nell’introduzione con delle microiniezioni delle sostanze con attività farmacologica, allopatiche od omeopatiche, nel derma, tessuto situato tra l’epidermide superficiale e l’ipoderma più profondo, utilizzando degli appositi aghi di lunghezza tra 4 e 6 mm.

Il derma origina dal mesoderma; embriologicamente il mesoderma si organizza in somiti che si differenziano nel dermatomo, nel miotomo e nello sclerotomo, origine rispettivamente del derma, della muscolatura somatica, dello e del mesenchima (da quest’ultimo originano i connettivi e le membrane sinoviali). Di origine mesodermica sono, inoltre, il sangue, i vasi, il tessuto mieloide, linfoide e la milza.

Questi tessuti di origine embrionale costituiscono delle unità anatomo-funzionali, nate dalla segmentazione embrionale denominate zone di Head o metameri. (Fig. 1- 2)

Fig. 1- Dermatomeri regione anteriore Fig.2 – Dermatomeri regione posteriore

 

Il metamero comprende:

  • una porzione di midollo spinale
  • una porzione di pelle
  • dei muscoli
  • delle strutture osteoarticolari
  • un sistema vascolare
  • una parte di organi

L’idea che il derma possa essere una porta terapeutica per altre strutture non è propria solo della mesoterapia: Basti pensare, ad esempio, alla millenaria agopuntura al massaggio connettivale e all’elettroagopuntura.

Un farmaco iniettato a livello del derma presenta peculiari caratteristiche farmacocinetiche. Esso tende, infatti, a diffondersi nei tessuti, sia nel derma stesso sia nei sottostanti tessuti. L diffusione del farmaco nel derma è stata evidenziata da molti studi effettuati anche su animali da laboratorio.

La somministrazione locale rispetto a quella sistemica evita, inoltre, una rapida inattivazione a livello epatico e consente di utilizzare bassi dosaggi diminuendo, di conseguenza, il rischio di effetti collaterali e tossici dose-dipendenti del farmaco.

Un’azione di tipo riflessogeno è collegabile all’azione meccanica dell’ago infisso nella cute. Tale azione spiegherebbe, in parte, l’effetto immediato che, a volte, esplica la mesoterapia. Lo stimolo nocicettivo legato all’infissione dell’ago nella cute agirebbe stimolando gli interneuroni spinali delle corna posteriori a livello della lamina di Rexed della sostanza gelatinosa di Rolando, deputati al controllo delle afferenze nocicettive. Le fibre nervose di grande diametro (A alfa e A beta) stimolano questi interneuroni inibitori, mentre le fibre di piccolo diametro (A delta e amieliniche C) svolgerebbero un’azione inibitrice secondo la teoria del “gate control system”. Basti pensare alla possibilità di inibire un dolore cronico persistente con una stimolazione algogena breve, ma più intensa nella medesima sede.

Lo strumento base della mesoterapia è l’ago di Lebel, della lunghezza di 4 mm e di diametro di 0,4 mm, montato su una comune siringa.

L’introduzione della soluzione deve essere a livello del derma il cui spessore è variabile da 0,5 a 3 mm, a seconda della sede. L’infissione dell’ago nella cute deve tener conto di ciò, variandone , opportunamente, l’inclinazione a seconda della sede. La distanza e il numero di iniezioni varieranno in funzione della sede e dell’estensione della sede da trattare.

La mesoterapia viene utilizzata per il trattamento di svariate forme morbose, ma i maggiori riscontri si hanno nel trattamento delle affezioni dell’apparato osteomioarticolare e nelle affezioni di natura vasculopatica. In particolare, la micropatologiaosteomioarticolare che frequentemente può risultare di difficile trattamento, tende alla cronicizzazione ed è resistente all’uso protratto dei farmaci per via tradizionale ed a varie forme di trattamento fisiochinesiterapico. I successi terapeutici nei casi trattati con mesoterapia dipendono in larga parte dalla formulazione di una corretta diagnosi, dalla scelta dei farmaci appropriati, associate ad una buona manualità, ossia la conoscenza ed il rielievo obiettivo delle zone e, soprattutto, dei punti da trattare.